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La Carta di Lussemburgo
Dal 7 al 9 novembre 1996 si è tenuto in Lussemburgo il Seminario
finale del programma comunitario Helios, alla conclusione dei due
cicli in cui è stato attuato e dei quattro anni che decorrono dal
febbraio 1993 al dicembre 1996. Al termine del seminario è stato approvato
un importante documento, la Carta di Lussemburgo.
Questa carta vuole essere la sintesi visiva di un lungo, vasto e impegnativo
lavoro, prima mai compiuto, nei Paesi della Comunità Europea, confrontati
anche con altri Paesi europei ed extraeuropei: nella Carta confluiscono
i risultati delle visite di studio, delle sessioni dei gruppi di lavoro,
delle "attività modello" sostenute e dei seminari organizzati, in
materia di integrazione educativa e scolastica.
La Carta di Lussemburgo può essere intitolata "una scuola per tutti
e per ciascuno" per il concetto portante delle tre parti in cui si
divide:
- I principi, ovvero i concetti fondamentali da prendere in
considerazione quando parliamo di integrazione scolastica.
- Le strategie, che riguardano gli aspetti e le attività concrete
da mettere in atto quando si vogliono applicare i principi generali.
- Le proposte, che riguardano le prospettive e i cambiamenti
da attuare in futuro.
I principi
- Le pari opportunità e i diritti alla partecipazione sociale
della persona handicappata presuppongono una Scuola per Tutti e per
Ciascuno, qualunque sia il livello scolastico e formativo, e per tutto
il corso della vita.
- La Scuola per Tutti e per Ciascuno deve garantire un insegnamento
di qualità e offrire un'accessibilità uguale per tutti e per tutto
il corso della vita.
- La Scuola per Tutti e per Ciascuno deve adattarsi alla persona
e non viceversa. E colloca la persona al centro di tutto il progetto
educativo riconoscendo le potenzialità e i bisogni specifici di ciascuno.
- I genitori, come primi educatori del loro figlio, sono i
collaboratori fondamentali nell'educazione del figlio. Hanno il diritto
di scegliere il processo educativo che ritengono opportuno, nel rispetto
della persona.
- L'intervento precoce rinforza la rieducazione, l'autonomia,
l'integrazione sociale e scolastica del bambino che manifesta bisogni
specifici fin dalla più giovane età. A questi fini, l'intervento è
centrato sui bisogni globali dell'ambiente familiare.
- Deve essere assicurata una valutazione precisa e permanente
della persona e del processo educativo.
- Le possibilità e le facilitazioni offerte dalle nuove tecnologie
e le ricerche scientifiche devono essere utilizzate in tutti i livelli
scolastici ed essere accessibili a tutti.
- Si deve adottare un metodo di lavoro coordinato e comune
per tutti i responsabili del processo d'integrazione.
- La Scuola per Tutti e per Ciascuno presuppone il coordinamento
del processo d'integrazione col concorso di tutti i responsabili coinvolti.
Questi devono beneficiare di una formazione permanente specifica e
possedere tutti gli strumenti e i supporti necessari per la realizzazione
del loro compito.
- Ogni programma di formazione deve concorrere a una vita autonoma
e indipendente della persona nel campo sociale e professionale, e
per tutto il corso della vita.
- Una educazione in ambiente ordinario è un principio di base
per la Scuola per Tutti e per Ciascuno.
- Gli Stati membri devono adottare una legislazione che garantisca
a tutti i minori in età scolare e a tutti gli adulti, il diritto di
accedere a un sistema scolastico ordinario. La legislazione deve essere
accompagnata da tutte le risorse appropriate che permettano la sua
realizzazione.
Le strategie
- La realizzazione della Scuola per Tutti e per Ciascuno richiede
un sistema scolastico flessibile, capace di rispondere ai diversi
bisogni educativi specifici nella loro complessità e variabilità.
- Un insegnamento di qualità deve mirare a un rapporto educativo
globale, positivo, stabilito sulla base delle capacità delle persone,
soprattutto nel caso di persone con bisogni specifici. Bisogna evitare
di stabilire dei limiti su una base puramente medica.
- Un rapporto educativo centrato sulla persona deve rispettare
i suoi bisogni, i suoi interessi, i suoi desideri e deve tendere alla
sua autonomia.
- I genitori devono poter scegliere l'insegnamento che desiderano
per i figli, al fine di garantire la loro partecipazione allo sviluppo
generale del figlio. Poter scegliere con conoscenza di causa implica
avere accesso a ogni informazione necessaria.
- Si impone una valutazione precisa e permanente a tutti i
livelli: i progressi della persona, il lavoro in classe e il processo
educativo globale.
- Le nuove tecnologie possono sopprimere le barriere e permettere
un approccio più facile all'individualizzazione dell'insegnamento
e della formazione, come pure un miglioramento della motivazione.
L'insegnamento deve essere svolto in rapporto con le nuove strategie
di formazione offerte dalla telematica e dall'insegnamento a distanza.
- La cooperazione fra tutte le persone che rispondono ai bisogni
della persona con bisogni specifici, dovrà essere rispettosa del ruolo
della persona, dei genitori o tutori, degli insegnanti e degli altri
professionisti. È essenziale definire una terminologia comune per
assicurare la riuscita della cooperazione.
- La stabilità di una rete di professionisti o di un'équipe
multidisciplinare, quando esiste, è fondamentale per la conservazione
e lo sviluppo delle competenze specialistiche. È indispensabile l'utilizzazione
dei servizi esistenti in maniera coordinata.
- La riuscita di un insegnamento integrato implica una formazione
iniziale e continua, di qualità, per tutti gli insegnanti, tali da
portare a qualificazioni precise e riconosciute.
- La persona che ha bisogni specifici, consultata insieme con
i genitori o tutori, deve essere l'attore determinante nel momento
di prendere decisioni riguardanti la sua vita.
- Le autorità competenti devono chiaramente definire, migliorare,
finanziare e applicare le leggi che riguardano l'integrazione.
Le proposte
Benché sia già stato fatto un lungo cammino
sulla via dell'integrazione, come è messo in evidenza dai principi
enunciati, come pure dalla applicazione delle strategie indicate,
è importante sottolineare alcune proposte che costituiscono degli
obiettivi ancora da raggiungere:
- Risulta prioritario sensibilizzare di più l'opinione pubblica
nei confronti delle persone con bisogni specifici. Il cambiamento
delle mentalità costituisce una vera priorità.
- Bisogna designare una figura professionale per coordinare
gli aiuti necessari da fornire agli alunni con bisogni specifici,
soprattutto nel periodo di "transizione" da una struttura scolastica
all'altra.
- Le istituzioni scolastiche devono incoraggiare la mobilità
degli allievi con bisogni specifici a partecipare ai programmi nazionali
ed europei. A questo scopo, bisogna garantire un'informazione precisa
nelle diverse istituzioni.
Una cooperazione internazionale dei professionisti nel campo dell'integrazione
è una condizione importante che può favorire le istituzioni educative
che si avviano verso l'integrazione.
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